La fabbrica di Schindler è un edificio industriale convertito a museo e sede espositiva situato in Via Lipowa a Cracovia, al cui interno sono collocati il Museo di arte contemporanea di Cracovia presso i vecchi laboratori, e una sede distaccata del Museo della città di Cracovia presso il vecchio edificio amministrativo.
L'edificio fu la sede della Deutsche Emailwarenfabrik, la fabbrica di oggetti smaltati fondata da Oskar Schindler nel marzo del 1937.
Schindler acquistò a un prezzo irrisorio una fabbrica, nel quartiere industriale di Zablocie, che chiamò Deutsche Emaillewaren-Fabrik, dove produsse pentolame e in seguito munizioni.
L'imprenditore tedesco salvò durante la seconda guerra mondiale circa 1.100 ebrei dallo sterminio, con il pretesto di impiegarli come personale necessario allo sforzo bellico presso la sua fabbrica.
La fabbrica chiuse nell'ottobre del 1944, con l'Armata Rossa in avvicinamento, quando riuscì a spostare 1.100 "lavoratori" in una fabbrica a Brunnlitz in Cecoslovacchia, sottocampo del complesso di Gross-Rosen.
La storia venne scoperta successivamente, e in modo casuale, dallo scrittore Thomas Keneally il quale la raccontò nel suo libro: La lista di Schindler.
Il manoscritto originale della lista di Schindler è stato trovato nel 1999 in una valigia che lo stesso imprenditore aveva lasciato nella casa di una coppia di amici a Stoccarda.
Nel 2009 è stata ritrovata una copia-carbone della lista in una biblioteca di Sydney, in Australia, in mezzo ai manoscritti di Thomas Keneally.
Il museo ospita diverse mostre occasionali. Una mostra permanente è Kraków – czas okupacji 1939-1945 (Cracovia – gli anni dell'occupazione 1939-1945), in cui si racconta la città durante gli anni dell'occupazione della Polonia e racconta la vita quotidiana degli abitanti della città.
Infine, un'esposizione è dedicata alla vecchia fabbrica e a una mostra biografica su Oskar Schindler.