Danzica è una città molto legata alla storia europea. Qui hanno avuto luogo i primi attacchi della Seconda Guerra Mondiale e nel 1980 il sindacalista Lech Walesa guidò un grande sciopero presso i cantieri navali per manifestare in favore dei diritti umani nella Polonia comunista. Una coraggiosa lotta per la libertà.
Questa prima grande protesta sociale nel blocco sovietico venne in seguito interpretata come l’inizio dello spaccamento dell’Unione Sovietica.
ll Centro Europeo di Solidarietà (Europejskie Centrum Solidarności ) è situato nei pressi dell'ex cantiere Lenin a nord del vecchio centro di Danzica ed ospita un museo moderno e pluripremiato, che espone una collezione davvero unica. Anche l’architettura dell’edificio colpisce: i grandi pannelli di acciaio arrugginito ricordano il lavoro nel cantiere navale.
La mostra permanente racconta la storia di Solidarność , dispone di circa 2.000 reperti, come le 21 richieste dei manifestanti su tabelloni in legno scritti a mano il 17 agosto 1980, accolte il 31 agosto dal Governo comunista. Tra queste: il riconoscimento dell’esistenza di sindacati liberi, il diritto di sciopero, la libertà d’espressione e di stampa, aumenti salariali, etc. Oggi il pannello con i 21 punti fanno parte della Lista del Patrimonio Documentario Mondiale dell’Unesco.
La biblioteca contiene circa 100.000 libri e documenti. Comprende anche un centro di ricerca e un centro accademico,svolge attività didattiche, oltre a fornire uno spazio per conferenze e mostre temporanee.
Emozionante è anche la camionetta della polizia antisommossa che ricorda lo stato di assedio mantenuto fino a 3 anni dopo lo sciopero. Oppure la riproduzione del negozio di generi alimentari con gli scaffali vuoti che ricorda quanto doveva essere dura la vita nella Polonia comunista.
Nella sezione esterna del museo è esposto un pezzo del muro di Berlino, un carro armato e il muro che Walesa scavalcò per partecipare allo sciopero.
All’esterno del museo si trova il Monumento agli Operai Caduti alto 42 metri e composto da 3 croci svettanti in cemento alle quali sono fissate delle ancore.
La struttura commemora i 42 operai dei cantieri navali uccisi durante lo sciopero del 1970. Il governo polacco si impegnò a installare questo monumento durante le negoziazioni per gli Accordi di Danzica, che il 31 agosto 1980 furono stipulati insieme a Solidarność.
Nel 1990, appena 10 anni più tardi, Lech Walesa fu eletto presidente durante le prime elezioni democratiche in Polonia.