La Polonia e l’Epifania

 

In Polonia la festività dell’Epifania viene chiamata Święto Trzech Króli (Festa dei Tre Re Magi).

 

Nel dopoguerra il 6 gennaio fu considerato come festività civile fino al 16 novembre 1960, data in cui venne abolita da una legge del Parlamento della Repubblica Popolare di Polonia, allora sotto il dominio sovietico.

 

 

La festività fu rimessa in vigore il 6 gennaio 2011. La decisione venne presa dal Parlamento che accolse le richieste degli ambienti cattolici dopo la raccolta di oltre un milione di firme in favore del ripristino di una festa cosi amata.

 

 

Il primo corteo dei Magi ebbe luogo a Varsavia già nel 2009. Quattro anni dopo, nel 2013, circa 250 mila persone parteciparono alla processione in oltre 90 città polacche. Ogni anno altre città si uniscono a questo tradizionale corteo dell’Epifania.

 

 

Nel 2019, 752 città polacche erano “invase” da colorati cortei dei Magi.

 

Le processioni  religiose sono diverse nelle varie città polacche.

 

Cantanti melodici si aggirano per le strade dei paesi e quartieri delle città intonando canti tipici natalizi e distribuendo piccole immagini di Gesù Bambino. Durante l’Epifania il popolo polacco si reca in chiesa portando dei gessetti bianchi che, dopo esser stati benedetti, vengono usati per tracciare le iniziali dei Tre Re Magi, K (Kacper), M (Melchior) e B (Baltazar), sulle porte delle proprie case come segno di fortuna e protezione per la propria famiglia fino alla successiva Epifania.