ITALIA
Le vere origini del carnevale sono difficili da definire con precisione in quanto questa manifestazione è nata in zone geografiche e in tempi diversi, assumendo con il tempo sfumature molto differenti.
L'etimologia della parola “carnevale” si può probabilmente ricondurre al latino “carnem levare” che nel Medioevo indicava l'astensione dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima, cioè dall'ultimo giorno del carnevale sino al giovedì prima di Pasqua.
Le prime testimonianze del carnevale risalgono all'VIII secolo e descrivono questo periodo dell'anno come delle giornate caratterizzate da festeggiamenti, musica, balli e godimento di cibi, affinché la popolazione e le autorità potessero trovare piacere e divertimento, dimenticando i problemi sociali e la quotidianità.
La tradizione particolare del mascherarsi durante questi festeggiamenti, serviva a sovvertire l'ordine sociale, ponendo tutti allo stesso livello e nascondendo la propria identità.
In Italia il carnevale è stato celebrato per secoli e tra i più famosi ci sono quelli di Venezia e di Viareggio, ma tutte le regioni e i piccoli paesi festeggiano il proprio carnevale con parate e carri allegorici tra le strade.
L'inizio del carnevale varia da regione a regione, anche se le giornate più significative sono quelle del giovedì e del martedì grasso, giornata che ne sancisce inoltre la fine: questa viene calcolata in base alla Quaresima, che varia ogni anno in base alla Pasqua.
POLONIA
Il Carnevale in Polonia, nonostante sia ben diverso rispetto a quello italiano, è un periodo scandito da alcune festività importanti.
Tradizionalmente il periodo di Carnevale inizia dopo Capodanno e si procede verso il Giovedì Grasso (Tlusty Czwartek) fino all’ultimo giorno prima del Mercoledì delle Ceneri (Środa Popielcowa).
Questo periodo chiamato “saluto per le feste”, per i polacchi “Zapusty” termina in corrispondenza con il periodo della Quaresima (Wielki Post), 40 giorni durante i quali la carne deve essere dimenticata.
La storia racconta che Carnevale è il periodo dove le ragazze cercavano l’uomo dei sogni e fosse impiegato per organizzare feste e divertimenti di gruppo organizzando escursioni sulla neve con slitte trainate dai cavalli. Inoltre si organizzavano feste durante le quali si arrostivano vari tipi di carne.
Gli ultimi giorni di Carnevale sono tradizionalmente chiamati Mięsopust, ossia “carne, addio” e celebrati con diversi giochi. L’elemento centrale della mascherata è appunto la decapitazione della morte, protagonista del Carnevale: ciò segna l’inizio del periodo di digiuno. L’unica località dove questa tradizione si è conservata è Jedlińsk, nei pressi di Radom (Voivodato della Masovia), dove si festeggiano con grande entusiasmo i Kustaki, cioè gli ultimi giorni di Carnevale. Per le strade della cittadina, sin dal mattino, si possono vedere uomini e donne travestiti da diavoli, da sindaci, da vecchi, da musicisti e tra di essi spunta il personaggio della Morte. Essa viene letteralmente catturata e trascinata in piazza per affrontare il giudizio e la tradizionale condanna alla decapitazione. La bara con la Morte è poi portata in giro per le strade della cittadina fino al momento in cui il parroco si pronuncia in un atto di morte per la stessa; ciò dà inizio ad una festa allegra e colorata che impazza fino a mezzanotte.
Ma tante tradizioni folcloristiche si sono ormai perse e il Carnevale si esprime soprattutto negli ambienti studenteschi con una frequentazione ancor più gradita di club e discoteche, a volte con qualche cena solenne organizzata tra amici.